Come nasce “Cantieri Cristiani”? In questo articolo, Giampiero Ferrante, condivide le riflessioni che lo hanno ispirato nell’avviare questo nuovo progetto culturale .
“…e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.” (mt. 10, 27)
Ogni cantiere nasce da un progetto e ciascun progetto nasce da una visione. Le parole dette da Gesù agli apostoli risuonano ardentemente nei nostri cuori: soprattutto in chi, come chi scrive, ha un discorso iniziato da più di trent’anni…
Oggi la musica e il web rappresentano le principali piattaforme mediatiche per veicolare messaggi in modo rapido e coinvolgente. Più di altri media, infatti, questi sono in grado di raggiungere il pubblico e, addirittura, di selezionarne un target preciso.
Ecco perché, a mio parere, musica e web rappresentano le nuove terrazze dalle quali annunciare il messaggio cristiano, la Parola di Gesù. Tutto corre veloce, migliaia di informazioni scorrono al tocco di un clic o scrollando uno schermo. Forse tutto ciò può sembrare un po’ caotico, ma se facessimo letteralmente quanto scritto nel Vangelo, penso a quanto “baccano” riusciremo a creare!
Un mondo sempre più digitale… e noi cristiani?
A Pentecoste, gli Apostoli hanno fatto una nuova esperienza, quella di conoscere e comprendere le cose che Gesù aveva detto loro, ma che ancora non erano pronti a capire. Lo Spirito Santo ha fatto ordine nel caos nel quale gli Apostoli vivevano in quei giorni dopo la resurrezione: hanno capito (finalmente) cosa fare, come e perché.
E nel 2020 cosa accade? C’è una grande urgenza in tutto il mondo cristiano (e intendo includere ogni confessione e denominazione), quella di arrivare ai cuori delle persone, in un contesto caratterizzato dalla predominanza della comunicazione digitale, in cui ci si perde nel caos più assoluto, dove imperversano fake news, interagiscono persone che in breve tempo diventano opinionisti esperti di qualcosa (i cosiddetti influencer).
Dalla seconda metà degli anni sessanta in poi, la musica ha scoperto quanto possa raggiungere le masse e condizionare gusti e stili di vita (i primi influencer globali, a mio parere, furono i Beatles). Oggi, oltre alla musica, le masse sono raggiunte dai social in modo ancora più rapido. Lo hanno capito molto bene già agli albori di questo terzo millennio chi caricava il proprio brano musicale su MySpace: immaginate cosa poteva significare nel 2004 per una band di una piccola provincia del sud Italia poter avere ascolti a Los Angeles o a Londra! E poi YouTube, Facebook, Instagram, Tik-Tok… La potenza di questi strumenti l’hanno capita ancor meglio i colossi della moda e della pubblicità, che nei videoclip (molto virali sui social) usano l’artista da promuovere come un manichino, in modo tale che chi veda il filmato possa ben notare il marchio delle scarpe, degli occhiali da sole, della t-shirt…
Ma torniamo al tema…
Idee in quarantena.
Presentando questo scenario, ho fatto una riflessione e ho detto tra me e me: ho competenze e conoscenza sul digital marketing (faccio questo di professione), sono un musicoterapista, ho fatto il musicista e il tecnico del suono per una decina d’anni, gestendo anche uno studio di registrazione, sono operatore delle comunicazioni sociali e, prima d’ogni cosa, sono un cristiano e compositore per vocazione. Provo a mettere insieme il tutto e, chiedendo la Luce allo Spirito Santo, mi lascio ispirare…
E così, complice anche il tempo di deserto rappresentato dalle limitazioni del COVID19, ecco che emergono (o, meglio, riemergono) idee, appunti salvati sul portatile per anni… Capitano una serie di dioincidenze e ritrovo virtualmente amici con cui ho condiviso un pezzo del mio percorso musicale nella Chiesa. Dal caos, comincia a prendere forma qualcosa… Nasce un canto (per la Pasqua), ne nasce un altro… E poi idee, confronti, condivisioni.
Sfruttiamo il web, i social, la musica per rispondere a quell’urgenza descritta in precedenza: arrivare ai cuori delle persone. Ma arrivarci anche efficacemente e in modo creativo e continuativo.
La musica cristiana: giochi di parole, isole o cantieri?
La musica cristiana in Italia l’ho sempre vista come un arcipelago: tante isole, qualcuna più grande, qualcun’altra più piccola, qualcuna un po’ brulla e deserta, qualcun’altra florida di vitalità. È per questo che ho percepito una visione differente: non un’altra isola, nell’oceano della musica cristiana, ma un progetto culturale a 360 gradi per tutti gli artisti (musicisti, autori, compositori, scrittori, poeti ecc.) cristiani.
Così, giocando con le parole, viene fuori questa idea “canti-eri”. C’è la musica e il canto, ma ci sono anche gli operai a servizio dell’evangelizzazione. Una piattaforma creativa che possa costruire, di volta in volta, nuove terrazze da cui annunciare ad alta voce e in modo ordinato il messaggio cristiano.
Nel mondo, soprattutto in ambito evangelico e pentecostale, la contemporary christian music è addirittura inserita nelle classifiche di autorevoli riviste internazionali (su tutte Billboard), con un approccio assolutamente professionale di ogni mezzo: come delle belle terrazze aperte sul mondo.
Spirito Santo, Parola e musica: forza rigeneratrice per tutti i cristiani.

Al Madison Square Garden, nel 1957, il noto predicatore evangelico Billy Graham annunciava il Vangelo (in questo caso, accompagnato dalla musica) e l’azione dello Spirito Santo permise alle persone di rigenerarsi. La Parola e la musica… come Davide con Saul (1 Sam 16, 14-23).
Papa Francesco, incontrando alcuni rappresentanti del mondo protestante nel 2014 a Caserta, disse che non poteva immaginare un cristiano immobile “che non cammina”; è triste per Bergoglio pensare a tutti quei cristiani che girano, vagando, ma non camminano. E quindi, citando Paolo, conclude affermando che lo Spirito santo differenzia e armonizza nello stesso tempo. Una diversità di approccio, ma ricca nella varietà di espressione. È lo Spirito Santo che “fa la diversità dei carismi e poi fa l’armonia dei carismi”, dice il Pontefice. Posso sembrare inopportuno, ma sostengo che valorizzare le tante cose che uniscono i cristiani è più importante che soffermarsi sulle poche che li dividono.
Per questo credo nel respiro ecumenico e pentecostale del progetto Cantieri Cristiani, perché siamo tutti figli di quel vento impetuoso! Abbiamo tanto da camminare… e di solito, chi fa un viaggio lungo, mette una musica di sottofondo e parla di idee e esperienze…
Nuove terrazze: cantieri cristiani (e i curiosi?).
Ci sarà anche chi resterà a guardare, sospettoso e scettico. Nei cantieri edilizi o stradali nelle nostre città capita spesso di vedere il passante che si ferma ad osservare, con aria pensierosa, con mille dubbi e perplessità.
Quindi, nei nostri Cantieri Cristiani, ce lo aspettiamo già, ma restiamo concentrati e focalizzati sull’opera finale: costruire nuove terrazze e annunciare a tutti il messaggio cristiano.
Non sappiamo fin dove potremo arrivare: dobbiamo solo prendere in mano i nostri strumenti di lavoro e restare attenti alle direttive dell’Architetto per eccellenza. Con questa fiducia, possiamo essere pronti a cantare ancora, con senso di gratitudine a Dio, “salmi, inni e cantici spirituali” (Col. 3, 16), consapevoli che c’è sempre un “canto nuovo” da cantare (Sal, 97,1) e, prima ancora, da comporre, da costruire.
Un Cantiere Cristiano a differenza di quello terreno non ha una fine, dura fin tanto che ci sarà la necessità di una terrazza, in continuo divenire, secondo le forme e le espressioni del contesto in cui esso si edifica.
E se queste parole riusciranno a raggiungere anche una sola anima disorientata, ne è valsa la pena di faticare per questa costruzione. Come artigiani o operai siamo pronti per costruire il Regno di Dio (Mt 6,33).
Pietro Ferrante (conosciuto come Giampiero), nasce a Palermo nel 1973. Musicista, tecnico del suono e musicoterapista è autore di numerosi brani di musica cristiana. Sposato e padre di 2 figli, vive a Lugano dove si occupa di digital marketing e musicoterapia. Nel 2005 consegue l’attestato di operatore delle comunicazioni sociali al termine del corso promosso dalla CEI. Con oltre trent’anni di esperienza nell’ambito della musica e l’evangelizzazione, nel 2020 si fa promotore del progetto culturale “Cantieri Cristiani”, coinvolgendo numerosi amici ed esperti di vari aree culturali (musica e musicologia, psicologia, letteratura, sacre scritture). Al centro di questo progetto vi è la musica cristiana usata come spunto di riflessione, di approfondimento culturale e, quindi, di evangelizzazione.